Dr.ssa Sana Barada

Dr.ssa Sana Barada

 

Sono la Dott.ssa Sana Barada.

Sono Libano-Italiana e vivo a Firenze da quasi 21 anni.

Ho conseguito una laurea in Farmacia Clinica (PharmD)dall’università americanain Libano (LAU) e una specializzazione quadriennalein farmacologia applicata e farmacovigilanzadall’Università degli studi di Firenze.

Nel 2012, hofrequentatoil Programma Internazionale sugli Studi delle Dipendenze, IPAS,masterpartecipato dalla Virginia Commonwealth University, dal King's College London,dalla University of Adelaide, e raccomandato dalla NIDA, l'istituto Nazionale Americano sull'Abuso della Droga.

Opero come libero professionista dal 2015 aiutando le persone con problemi legati alle varie dipendenze, come quelle da sostanze, alimentari, affettive, da dispositivi elettronici…insomma, anche quelle legate allo stile di vita.

Sono farmacista iscritta all’albo dei farmacisti in Libano, così come è stata riconosciuta la mia abilitazione alla professione dal Ministero della Salute Italiano. Parlo perfettamente tre lingue: Inglese, Italiano, Arabo insieme al Francese e ho una conoscenza scolastica del tedesco.

Come si evince dal mio profilo professionale, io non sono una terapeuta.

Essendo farmacologo indirizzata nell’ambito di farmacovigilanza, ho avuto sempre una stretta collaborazione con il reparto di tossicologia che mi ha fatto poi avvicinare al mondo delle dipendenze.

Questo background, unito allo studio approfondito sulle dipendenze, mi ha aiutato tanto a capire come aumentare la consapevolezza dei pazienti e delle loro famiglie sui vari concetti legati alla dipendenza, usando ovviamente la modalità più adatta ogni volta.

 

La consapevolezza è fondamentale e rappresenta il primo passo verso la cura, ma di persénon può essere sufficiente.

È necessario identificare il ‘know-how’, ossia i vari strumenti indispensabili per comprendere come andare nella direzione opposta allo sviluppo della dipendenza, come prevenire le ricadute e imparare a rialzarsi.

È sbagliato avere aspettative basate su una semplice astinenza, tante volteirraggiungibile. È importante imparare ad accettarsi e a vivere nelle zonegrigie,riducendo il danno e sostituendo la perfezione con il progresso, perché l’obiettivo non deve essere la perfezione, ma il miglioramento, arrivando ad ottenere la versione migliore di se stessi.

 

Rimangono 3 punti di forza che a mio parere danno un valore aggiunto alla mia figura professionale:

  1. Dal punto di vista caratteriale, la pazienza, l’attenzione all’ascolto e una grandissima voglia di aiutare. Queste caratteristiche innate del mio carattere mi permettono di entrare in empatia con il paziente, di metterlo a suo agio, in un ambiente in cui si può sentire al sicuro.
  2. La mia esperienza personale con una dipendenza e un rapporto storico molto complicato con il cibo, mi hanno portato a scegliere di improntare la mia professione proprio sull’aiuto delle persone che si trovano in una situazione di dipendenza e vorrebbero uscirne, ma non hanno gli strumenti giusti per farlo.
  3. Ultimo ma non meno importante, nella mia vita privata sono mamma di tre figli e ho una grandissima voglia di avere una vita sana e serena.

 


 

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